Una partita difficile per entrambi i contendenti con l’ennesima sfida personale tra i due allenatori che non è mai finita a reti bianche. Fiorentina e Lecce è un match di bassa classifica tra due squadre che sgomitano per un posto al sole: padroni di casa penultimi, alla canna del gas per punteggio e risultati senza vittorie dalla prima giornata, giallorossi qualche gradino più su ma reduci da due kappaò consecutivi. Identici, più o meno, anche i gol fatti e subiti: 7 realizzati e 15 incassati per i toscani, 7 realizzati e 14 incassati per i salentini ma è tutta a favore dei padroni casa la tradizione allo stadio Franchi con 10 vittorie. L’ultimo risultato positivo del Lecce risale alla stagione 2019/20, una vittoria di misura 1-0 con gol di La Mantia. Se a questo aggiungiamo che si gioca il 2 novembre e che la maglia dell’avversario è viola allora le pratiche esorcistiche sono lasciate alla fantasia e alla libera interpretazione di ognuno.

“Non saremo le vittime sacrificali – ha precisato Eusebio Di Francesco – e andremo carichi al massimo. Dall’altra parte c’è il desiderio di fare risultato a tutti costi ma lo abbiamo anche noi e alla fine il risultato lo deciderà il campo. Ma noi dovremo avere equilibrio sotto tutti punti di vista”. Novità in formazione? Potrebbe anche darsi a cominciare dal recupero di Sottil. Il giocatore si candida per un posto tra i titolari anche per dimostrare alla Fiorentina proprietaria del suo cartellino che si sono sbagliati nel lasciarlo andare ma sulla sua presenza ci sono molti dubbi.

“Sottil è rientrato da poco, difficile dire se partirà dall’inizio – ha continuato – Maleh (altro ex ndr) invece può essere protagonista dall’inizio o a partita in corso. Sono contento di avere dubbi”. Fuori Pierret e Marcwinski: il primo non si è allenato per un problema alla schiena, per il secondo: “Ne parleremo più avanti” il laconico commento del tecnico. Tiene ancora banco il rigore sbagliato da Camarda che potrebbe condizionare il rendimento del ragazzo. Di Francesco si è assunto la responsabilità della scelta: “Quando si scende in campo per me non conta la carta di identità, ho deciso io che lo battesse ma chi non fa non sbaglia, i rigori si sbagliano anche a 30 anni ed ora deve focalizzarsi sulla prossima partita”.

In casa viola quella col Lecce è la partita dell’ultima spiaggia. Il diesse viola Daniele Pradè ha rassegnato le dimissioni in comune accordo col club dopo i 90 milioni spesi in estate ed il crollo in classifica. In città è contestazione aperta nei confronti della società e per la prima volta verso il presidente Rocco Commisso accusato di immobilismo. “Società fantasma” e “Giocatori e allenatore senza dignità” gli striscioni comparsi in settimana.